Chakra: se pratichi yoga hai già sentito questa parola, ma forse non ti sei mai spinto ad approfondire la vera natura di questi centri energetici che spesso vengono citati durante la pratica, e quindi abbiamo deciso di proporre alcuni articoli sul tema!
Il termine può essere tradotto come cerchio, ruota, centro, vortice, movimento energetico a spirale concentrica.
Qualsiasi sia la traduzione della parola “chakra”, tutte rimandano alla forma circolare, ad una ciclicità dove tutto parte e tutto ritorna allo stesso tempo.
Tradizionalmente vengono collocati, a livello anatomico, lungo la colonna vertebrale, ad indicare le tappe del viaggio alla scoperta della consapevolezza del sè.
Sono centri dove si raccoglie la nostra energia, per questo è importante tenerli attivati con varie pratiche come lo yoga.
Nel percorso yogico i chakra vengono stimolati e poi attivati attraverso le asana, posizioni e posture che il corpo assume e mantiene fino a sentirle confortevoli.
Altro strumento di attivazione dei chakra è il pranayama, pratica di controllo della respirazione che mira al raggiungimento di stadi superiori di distacco come il pratyhara (distacco), dharana (concentrazione), dhyana (meditazione).
E’ possibile distringuere due tipologie principali di chakra.
I Raja Chakra, o chakra principali sono detti anche regali e sono i più conosciuti e rappresentati; i Vira Chakra, o chakra secondari sono detti anche guerrieri o guardiani protettori e difensori de re, e sono distribuiti in tutto il corpo.